Salve ragazzi.......
Come promesso ho messo mani alla documentazione in mio possesso per tirare giu' una sorta di "StoryBoard" che sia di aiuto a Franco "Tc Knight" nel pianificare le missioni di questa campagna dedicata appunto alla guerra nei Balcani.
Ecco una prima parte, piu' che sufficiente per dare l'idea di come sono andate le cose, e come si sono svolti i piani di attacco.
Mi sono limitato ad un esposizione di fatti molto sintetici, ed essenziali, solo per dare le informazioni necessarie a Franco e non per un trattato, quindi non aspettatevi chissà quale analisi storico-tecnica della stessa.
Cercheremo invece di pianificare una campagna quanto piu' realistica e veritiera anche dal punto di vista storico, di questa tragica guerra.
Ecco a voi la prima parte:
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[size=150]Balcan Storm [/size]
Prefazione cronologica:
La risoluzione 781 del Consiglio di Sicuirezza dell'ONU prevedeva il monitoraggio dei voli sulla Repubblica di Bosnia-Ezegovina.
Dal 16 ottobre 1992 iniziarono ad operare i primi E-3 Sentry come controllo dei cieli.
Questa Operazione prenderà il nome di Sky Monitor.
Il 16 marzo 1993 viene deciso dal CSO una zona d'interdizione a tutti i velivoli NON autorizzati dal comando UNPROFOR nella suddetta area.
L'operazione prenderà il nome di "Deny Flight".
Ad attuarla saranno velivoli USA (in particolare F16) dalla Base di Aviano, velivoli Olandesi da Villafranca e Francesi (Mirage2000) dalla base di Cervia.
Le missioni di pattugliamento richiesero continui e stressanti (a causa del maltempo) rifornimenti in volo, anche notturni,
sempre sotto il controllo AWACS.
A causa di una situazione sempre piu' difficile a terra il 23 giugno 1993 il CSO decide una nuova risoluzione la 836 dove si
decide di mettere a disposizione i velivoli per gli attacchi a terra.
Gli Aeroporti italiani da questo momento si riempiranno di velivoli della coalizione NATO, in particolare USA, olandesi, Inglesi e Francesi.
I pattugliamenti sui cieli Bosniaci da questo momento si faranno sempre piu' intensi, riportando all'attivo centinaia di missioni.
Quasi tutti i velivoli dei tre schieramenti belligeranti saranno Elicotteri, adducendo il loro per uso "umanitario", mentre in
realtà, si trattava spesso di elicotteri armati (Mi-8) e trasporto truppe.
Contemporaneamente le truppe di terra ONU dispiegate in protezione delle zone sensibili cominciarono ad essere bersagliate da fuoco di terra anche ad opera dell'artiglieria Serba.
Questo spinse nel febbraio del 1994 il CSO a proclamare da parte della NATO la protezione alle truppe ONU a terra, iniziando ufficialmente il primo conflitto armato da parte della NATO dalla sua costituzione.
Il primo conflitto aereo avvenne fra degli F16 contro una formazioni di SOKO G-4 Super Galeb e Soko J-21 Jastreb, quasi tutti abbattuti con Aim-120 e Aim-9, prima che attaccassero una fabbrica di cannoni nei pressi di Novi Travnik.
Vista l'estrema difficoltà di gestire le varie richieste di aiuto da parte delle truppe di terra ONU per un astrusa, burocratica, procedura, la NATO decise d'intervenire direttamente alle chiamate UNPROFOR, baypassando le autorizzazioni ONU a New-York.
Il 12 marzo 1994 ci fu il primo bombardamento NATO nei pressi di Bihac, in protezione a delle truppe Francesi sotto il
bombardamento dell'artiglieria Serba.
Seguirono altri interventi simili contro artiglieria e carri Serbi, nei pressi di Goradze.
Questo per dare un chiaro segnale ai Serbi che la NATO aveva cambiato in una politica interventista nei loro confronti.
A seguito di queste azioni CAS parecchi velivoli della coalizione vennero danneggiati, ad opera di contraerea AAA, SAM2 e SAM6, obbligando i piloti a numerosi atterraggi di fortuna negli aeroporti militari Italiani.
Questo indusse comunque i Serbi ad un periodo di tregua, e relativa calma, ma il 5 agosto i Serbi rialzarono la testa portando via dal deposito di Ilidza dove erano accantonati, numerosi mezzi blindati ed armi pesanti.
Questo obbligo la NATO ad una vera e propria "caccia" per impedire che queste armi e mezzi raggiungessero le zone di guerra.
Nei successivi mesi continuarono le missioni d'intercettazione e distruzione di convogli di rifornimento armi.
Per rendere ancor piu' letale questa distruzione e far capire ai Serbi i rischi a cui andavano incontro con il proseguire in questa politica di aggressione, il 21 novembre la NATO implementò anche l'armamento LGB (Bombe a guida Laser), sganciate a quote molto elevate.
Seguirono anche missioni di attacco agli aeroporti controllati dai Serbi in Croazia, tra i primi quello di Udbina.
Inizialmente non furono bombardate le piste, ma solo gli hangar e gli shelter per la distruzione dei velivoli tenuti al sicuro al loro interno, questo pero' permise ai Serbi di rendere operativi in brevissimi tempi gli stessi aeroporti avendo le piste ancora integre.
Inoltre rinforzarono le difese aeree nei pressi degli aeroporti stessi, complicandone la successiva distruzione.
Da questo momento i velivoli NATO vennero scortati da altrettanti velivoli in missione SEAD Escort con missili AGM-88 HARM.
Gran parte di queste operazioni NATO decollarono da Gioia del Colle in Puglia..........
CONTINUA......................