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E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farvi simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dellì'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.

( Gibran )

E' esattamente come la vedo io.... Ora, visto che tu sei bravo: prova a spiegarlo alla madre del mio nano (che non é mio ma bensì di lui stesso e medesimo).

io non sono bravo....
Non e' opera mia.....
La poesia e' di Kahlil Gibran......
Devo dire che le sue parole mi hanno molto colpito, anche se avevo letto/sentito dei concetti molto simili in altre occasioni
proprio nella Bibbia o nel Vangelo........
perdonate l'ignoranza , ma se c'e' qualcuno che ne sa' di piu' mi piacerebbe approfondire il discorso.

Forse Nev, dovresti semplicemente prendere un bel foglio bianco e trascriverci sopra a mano questi versi.
Come intestazione scrivi il nome della madre del nano tipo.... Dedicata a (nome)
Metti sotto tra parentesi come ha fatto Mimmo il nome dell'autore e più sotto scrivi:
Con affetto, Nicola
Metti tutto dentro una bella busta bianca e spediscila alla suddetta madre del nano.

Non sò se è di aiuto o funziona ma.... provare non costa niente.
Ciao Nico.
Alessandro